Il Tribunale amministrativo federale conferma l’ATA

L’uso delle corsie d’emergenza deve rispettare il diritto ambientale

|
Berna, Basilea, Aarau

Per un eventuale uso di corsie d’emergenza come normali corsie di marcia deve inderogabilmente essere fatto un esame d’impatto ambientale. È quanto ha deciso il Tribunale amministrativo federale in una sua sentenza con carattere di guida. Ha così completamente accolto un ricorso dell’ATA Associazione traffico e ambiente.

L’ATA si era opposta ai piani dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) per l’apertura al traffico della corsia di emergenza («corsia dinamica»), che avrebbe portato la capacità stradale da due a tre corsie sull’autostrada N02/N03 fra Pratteln (BL) e Rheinfelden (AG). Sebbene ciò avrebbe portato a un ingrandimento o cambiamento d’esercizio sostanziale di una strada nazionale, l’USTRA voleva evitare l’obbligatorio esame d’impatto ambientale.

L’ATA Associazione traffico e ambiente, rappresentata dalle sue sezioni di Argovia e dei due Basilea, aveva quindi presentato un’opposizione al competente Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Quest’ultimo si era tuttavia accontentato di una «notifica ambientale» dell’USTRA e ne aveva approvato i piani. L’ATA voleva invece una verifica di questa pratica d’autorizzazione e si è così rivolta al Tribunale amministrativo federale.

Con sentenza del 15 gennaio 2019, il Tribunale (TAF) ha dato ragione all’ATA. Una «notifica ambientale» non considera né chiarisce gli effetti dei piani di potenziamento in modo da soddisfare il diritto. Per chiarire le conseguenze di un aumento della capacità stradale sui volumi di traffico e sull’ambiente, è indispensabile un esame d’impatto ambientale.

Nella sua sentenza, il Tribunale considera legittime anche le domande dell’ATA sulle ripercussioni delle «corsie dinamiche» sulla rete stradale subordinata. L’ampliamento da due a tre corsie potrebbe portare a un aumento del traffico sulle strade cantonali e comunali da e per l’autostrada, ciò che può aumentare sensibilmente il carico d’inquinanti atmosferici e il rumore nelle zone abitate.

Progetto per il momento respinto

L’ATA è sollevata che il Tribunale abbia così chiaramente confermato l’obbligatorietà di un esame d’impatto ambientale. Il TAF rileva anche l’importanza della sua decisione, in quanto pubblica una comunicazione dettagliata. La sentenza non dice se le «corsie dinamiche» siano ammissibili oppure no. Riconosce tuttavia che esse abbiano effetti sull’ambiente (inquinamento fonico e atmosferico) e possano portare all’aumento del traffico sulla rete stradale secondaria. Sono proprio questi gli effetti che un esame d’impatto ambientale deve chiarire. Il DATEC deve quindi revocare la sua autorizzazione all’uso dinamico delle corsie d’emergenza, salvo che l’USTRA voglia portare il caso al Tribunale federale.

Indipendentemente dal caso giuridico, l’ATA è convinta che sulle autostrade non ci siano problemi di capacità. Le riserve sono nelle automobili: finché nelle ore di punta sono occupati in media solo 1,1 posti a sedere su 5 (sfruttamento della capacità del 22%, sono necessarie 9 vetture per trasportare 10 persone), l’ATA non ritiene legittimo potenziare la capacità stradale con nuove corsie o con l’uso delle corsie d’emergenza. Già un aumento dell’occupazione dei veicoli a 1,2 persone per auto permetterebbe di evitare gli ingorghi o per lo meno di ridurli. Le automobiliste e gli automobilisti possono così limitare le colonne giornaliere e i relativi costi, invece di causarli circolando soli al volante.

Stéphanie Penher, Responsabile Politica dei trasporti ATA Svizzera, 079 711 19 15 (td/fr)

Questa pagina viene visualizzata correttamente solo con JavaScript. Si prega di abilitare JavaScript nel browser.
.hausformat | Webdesign, TYPO3, 3D Animation, Video, Game, Print