Oggi martedì il Consiglio nazionale ha deciso ulteriori eccezioni e quindi maggiori scappatoie per l’obiettivo del CO2 delle nuove vetture, fissato analogamente all’UE. Così il Nazionale indebolisce la propria decisione sulla strategia energetica 2050. Infatti, rinuncia a circa un terzo della riduzione del CO2, che il Consiglio federale intendeva raggiungere con questa misura.
La più importante misura di politica climatica nel campo del traffico
L’ATA chiede al Consiglio degli Stati, che deve ancora esprimersi sulla nuova legge sul CO2, di mantenere la variante consona alla strategia energetica e analoga a quanto previsto nell’UE, poiché l’obiettivo per il CO2 delle nuove vetture è la più importante misura di politica climatica nel campo del traffico stradale. Senza un contrubuto da parte del traffico motorizzato, sempre ancora in rapida crescita, la Svizzera non potrà rispettare l’accordo di Parigi sul clima.
Prima della votazione in Parlamento sulla strategia energetica e anche nel suo messaggio, il Consiglio federale ha assicurato di voler ridurre le emissioni di CO2 delle nuove vetture analogamente all’UE. Poiché anche il Parlamento si è già espresso tre volte per l’introduzione dell’obiettivo di 95g CO2/km, analogo a quello dell’UE, l’attuale decisione del Consiglio nazionale risulta incomprensibile per l’ATA.
Un incentivo sperimentato per gli importatori d’auto
Nei dibattiti parlamentari sulla strategia energetica era stata esplicitamente fissata la ripresa della regolamentazione dell’Unione europea. Si tratta di un obiettivo medio per importatore d’auto per la media di tutta la sua flotta di nuovi veicoli. L’incentivo finanziario per gli obiettivi per le nuove vetture offerte dagli importatori è in vigore già dal 2012 e di provata efficacia. Non comporta il divieto di importare alcun modello d’auto.