Per l'ATA è chiaro: l'esito della votazione popolare non deve essere reinterpretato come un lasciapassare o un assegno in bianco per le aziende e le imprese attive a livello internazionale. Le imprese hanno sempre avuto la responsabilità e questo obbligo non cade con il risultato odierno alle urne. Le imprese internazionali devono continuare ad essere costantemente sollecitate a rispettare gli standard ambientali e i diritti umani nelle loro attività all'estero. È inaccettabile che il prezzo della nostra prosperità e della nostra mobilità sia pagato altrove.
Informazioni: Anders Gautschi, Direttore dell'ATA