Tuttavia, il Comitato d’iniziativa deplora che il Consiglio federale respinga l’Iniziativa per i ghiacciai. L’obiettivo dell’Iniziativa consiste ad applicare l’Accordo di Parigi sul clima, che la Svizzera ha ratificato.
L’Accordo di Parigi sul clima del 2015 e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992 chiedono che i Paesi mettano in esecuzione gli obiettivi di politica climatica conformemente al «principio dell’equità e delle responsabilità comuni, ma differenziate, e delle capacità rispettive, tenuto conto dei contesti nazionali differenti». Perciò, il controprogetto dovrà rispecchiare gli obiettivi e i principi dell’Accordo internazionale sul clima. Dovrà prevedere misure atte a raggiungere gli obiettivi, socialmente eque e in grado di rafforzare l’economia pubblica. Il Comitato dell’Iniziativa per i ghiacciai esaminerà il controprogetto tenendo conto di questi criteri. La procedura di consultazione concernente il controprogetto é un‘occasione per trovare la miglior soluzione possibile nel senso della convenzione sul clima di Parigi.
Nell’estate 2019 il Consiglio federale ha annunciato il suo sostegno all’obiettivo primario dell’Iniziativa per i ghiacciai e di agire affinché la Svizzera raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia, sarà decisiva la quantità di gas a effetto serra che la Svizzera continuerà a emettere entro quella data. Per mantenere il riscaldamento globale nettamente sotto i 2 gradi e limitarlo possibilmente a 1,5 gradi, il budget di gas a effetto serra che potrà essere emesso entro il 2050 è limitato.
Il 27 novembre 2019, l’Associazione svizzera per la protezione del clima ha depositato l’Iniziativa per i ghiacciai con più di 113'000 firme valide dopo un periodo di raccolta di pochi mesi. L’Iniziativa richiede che le emissioni di gas a effetto serra siano azzerate entro il 2050. Di conseguenza, l’uso di carburanti e combustibili fossili dovrà cessare entro il 2050. Le eccezioni sono ammissibili laddove non esistano soluzioni alternative tecniche, purché le emissioni di CO 2 siano compensate da pozzi di assorbimento del carbonio all’interno del Paese. Una politica climatica attiva consentirà alla Svizzera di sfruttare i necessari mutamenti come un’opportunità a favore della società e dell’economia.