Protezione del clima
La scienza del clima è concorde: solo una rinuncia completa ai carburanti fossili può fermare il riscaldamento climatico.
Con un documento di posizione l’ATA propone misure per raggiungere questo obiettivo nel campo dei trasporti.
Le connessioni fra il riscaldamento del pianeta e le emissioni di gas a effetto serra causate dall’uomo sono note da decenni. Da quasi 30 anni anche in politica si discute per trovare una soluzione al problema del clima. Tuttavia, il tempo sta scadendo: per mantenere il cambiamento climatico a un livello sopportabile, al più tardi nel 2050 non dovranno più essere bruciati agenti energetici fossili. Quanto prima saranno prese le misure per l’uscita dai carburanti fossili, tanto più sarà possibile arginare il cambiamento climatico.
L’ATA punta su tre pilastri per l’abbandono dei combustibili fossili
Evitare traffico è essenziale per la riduzione del carico ambientale. Evitare non significa necessariamente rinunciare e può anche essere utile. Se due persone si accordano per una comunità di condivisione dell’auto, dimezzano il carico ambientale causato da ciascuno, senza dover limitare la propria mobilità – e risparmiano pure. Una politica dei trasporti che indirizza la richiesta può contribuire molto al raggiungimento degli obiettivi climatici.
Trasferire il traffico su mezzi il più possibile compatibili con l’ambiente è la seconda leva: quanti più spostamenti si fanno a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, tanto minori sono le emissioni di gas-serra. In questo campo, con il SÌ al decreto federale bici, l’ATA ha recentemente potuto registrare un importante successo.
Migliorare il traffico è il passo decisivo per rendere possibile l’abbandono completo dei carburanti fossili. I mezzi di trasporto devono essere possibilmente costruiti e usati in modo efficiente e senza causare danni ambientali. Dal motorino fino alla nave per container devono essere mossi da energie rinnovabili. Dal punto di vista tecnico, questo è oggi fondamentalmente possibile.
