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1 febbraio 2023

Uno studio dimostra i benefici economici delle Zone 30

I trasporti pubblici non sono rallentati dal limite di velocità di 30 km/h. Questa è la principale conclusione di uno studio commissionato dall’Associazione traffico e ambiente ATA alla Metron Verkehrsplanung AG. I risultati mostrano che il limite di 30 km/h ha degli effetti sui tempi di percorrenza dei trasporti pubblici, ma si tratta di un effetto ridotto che può essere minimizzato o evitato con misure adeguate.

Il limite di velocità 30 viene introdotto sempre più spesso e quindi si applica anche a un numero sempre maggiore di strade su cui transitano autobus e tram. Sebbene siano stati dimostrati i molteplici benefici della riduzione della velocità, gli effetti sul trasporto pubblico sono spesso al centro delle discussioni.

Bus e tram viaggiano quasi sempre molto più lentamente di quanto consentirebbe il limite di velocità segnalato. Spesso la velocità massima consentita non viene nemmeno raggiunta o lo è solo per brevi tratte. Di conseguenza nella pratica, gli aumenti dei tempi di percorrenza con una velocità di 30 km/h sono inferiori a quelli calcolati teoricamente – questo vale in particolare nelle ore di punta e nelle aree densamente popolate con molte fermate e semafori, ma anche sulle strade principali con diritto di precedenza.
Per gli autobus, con l'introduzione dei 30 km/h si può ipotizzare un aumento del tempo di percorrenza di 1,5 secondi per 100 metri (15 secondi per chilometro). Al contempo però i trasporti pubblici beneficiano della fluidificazione del traffico che si riscontra passando da 50 km/h a 30 km/h.

«Per i passeggeri questi irrisori aumenti del tempo di percorrenza non rappresentano alcun problema, a condizione che siano adeguati gli orari e che siano garantite le coincidenze», afferma il presidente dell’ATA Ruedi Blumer. «Gli utenti poi approfittano degli effetti positivi della riqualifica spaziale che accompagna l’attuazione delle Zone 30. Siccome il limite dei 30 km/h vale per tutti i mezzi di trasporto non è nemmeno da attendersi un trasferimento dal trasporto pubblico a quello privato motorizzato.» Il leggero incremento dei tempi di percorrenza può essere compensato o ridotto al minimo con misure adeguate. Ad esempio con corsie preferenziali, semafori che danno la precedenza ai trasporti pubblici o con un’adeguata progettazione delle fermate.

Occorre valutare singolarmente ogni caso

Ai fini di una valutazione finanziaria complessiva, è necessario prendere in considerazione anche i benefici economici dei 30 km/h che permettono di diminuire la frequenza e le conseguenze degli incidenti, di ridurre l’inquinamento acustico e gli effetti sulla salute, come pure di contenere l’inquinamento dell’ambiente.  E questo in particolare quando i limiti di velocità di 30 km/h vengono introdotti nelle aree urbane.

Se l'orario non può essere rispettato per mezzo di misure di pianificazione o costruzione, deve essere adattato e, se necessario, devono essere aggiunti altri veicoli. Quest'ultimo provvedimento è associato a costi aggiuntivi, che tuttavia sono giustificati e validi se considerati nel loro insieme. Il consiglio comunale della città di Zurigo, ad esempio, ha recentemente deciso all'unanimità di coprire questi costi aggiuntivi.

È importante che l'introduzione dei 30 km/h non significhi la semplice posa di nuovi cartelli ai lati della strada. È necessario un approccio globale che preveda un concetto del traffico e la partecipazione delle aziende di trasporto, delle autorità e dei residenti. Con il coinvolgimento tempestivo delle parti interessate gli effetti dei 30 km/h sul trasporto pubblico possono essere compensati con misure adeguate.

 

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare:

  • Bruno Storni, Vicepresidente ATA, tel. 076 399 57 72
  • ATA Svizzera italiana, info@ata-ti.ch, tel. 076 443 02 63
  • Servizio media ATA, 079 708 05 36, medias@ate.ch

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