Priorità per il 2025: velocità 30
Il 2025 presenta una serie di sfide in termini di politica dei trasporti: in diversi Cantoni si voterà infatti su alcuni referendum riguardanti i limiti di velocità, in particolare per quanto riguarda i 30 km/h. Inoltre, si stanno discutendo programmi di risparmio e piani di riduzione dei fondi, che riguardano anche il trasporto pubblico e la protezione del clima. Come hanno annunciato i rappresentanti del Comitato centrale in occasione della conferenza stampa annuale a Berna, l’ATA Associazione traffico e ambiente si concentrerà nei prossimi mesi su questi temi. Dopo tutto, il No all'ampliamento delle autostrade ha rappresentato una svolta nella politica dei trasporti. Continuare come prima non è più un’opzione praticabile.
La votazione sull'ampliamento delle autostrade del 24 novembre scorso ha segnato una svolta nella politica dei trasporti della Svizzera. Il voto dimostra chiaramente che la popolazione è stufa della costante crescita del traffico stradale. Servono invece soluzioni di mobilità efficienti, sicure e rispettose dell'ambiente. Il verdetto del 24 novembre è un mandato ai politici affinché portino avanti la transizione nella mobilità.
30 km/h invece dei 50 km/h
Per l’anno in corso, l’ATA ritiene che sia necessario agire a tutti i livelli politici per quanto riguarda il limite di velocità di 30 km/h. A livello Parlamentare è in corso di elaborazione una proposta di legge che mira a rendere più difficile l'introduzione di riduzioni del traffico e del limite di velocità di 30 km/h. Inoltre, in diversi Cantoni, quali Zurigo, Ginevra, Basilea e Lucerna, sono in preparazione delle iniziative per impedire l’introduzione del limite di velocità di 30 km/h.
Per la copresidentessa dell’ATA Jelena Filipovic, una cosa è chiara: questi attacchi devono essere respinti ad ogni costo. «Ci batteremo per i 30 km/h ovunque e con vigore, poiché le richieste e gli attacchi attuali vanno chiaramente nella direzione sbagliata. Mettono a repentaglio conquiste preziose ed essenziali per la qualità di vita e la sicurezza di tutta la popolazione svizzera. La velocità 30 è una conquista che non può assolutamente essere sacrificata.»
Nessun programma di risparmio precipitoso a scapito del trasporto pubblico e del clima
L’ATA è preoccupata per i tentativi e i piani di riduzione dei costi della Confederazione. Soprattutto dopo la bocciatura dei progetti di ampliamento delle autostrade nel referendum del 24 novembre e le discussioni nella sessione invernale del Parlamento, l’ATA si aspetta che la Confederazione e il Parlamento assumano impegni concreti nel campo della mobilità sostenibile.
Il copresidente dell’ATA David Raedler afferma che: «Ci sono sicuramente dei segnali positivi: le Camere federali si sono dimostrate molto scettiche riguardo ai tagli del Consiglio federale ai trasporti pubblici, soprattutto nel traffico regionale. Durante il dibattito sul budget, il Consiglio nazionale ha ripetutamente insistito sul fatto che i servizi ferroviari e di autobus dovrebbero essere esenti dai tagli. Questo segnale dovrebbe finalmente essere ascoltato anche dall’Esecutivo.»
Insufficiente risultato intermedio per la politica climatica
A 10 anni dall'Accordo sul clima di Parigi, l’ATA ravvisa anche un enorme ritardo in termini di protezione del clima: la Svizzera è sempre più indietro. Mancano misure coerenti soprattutto nel settore dei trasporti, dove la quota di emissioni di CO₂, escluso il trasporto aereo internazionale, è pari a circa un terzo delle emissioni totali, mentre altri settori stanno facendo progressi.
Il vicepresidente dell’ATA Thomas Ruckstuhl traccia un bilancio intermedio più che contrastante per quanto riguarda il percorso verso le zero emissioni nette: « È preoccupante. Il ritardo della Svizzera non è solo una minaccia per l'ambiente, ma anche una questione di credibilità. Senza misure ambiziose nel settore dei trasporti, non raggiungeremo i nostri obiettivi climatici, né quelli nazionali né quelli globali. È evidente che la politica dei trasporti è indissolubilmente legata alla politica climatica.»
Per quanto riguarda l'imminente tassazione delle auto elettriche per finanziare l'infrastruttura, l’ATA si impegna a garantire che il livello di tassazione non ritardi l'elettrificazione del settore dei trasporti su strada, che è assolutamente necessaria. Inoltre, rispetto alla riforma del 2017, non si potranno generare entrate aggiuntive per l'ampliamento delle autostrade. Dopo il “no” del 24 novembre, il Consiglio federale farebbe bene a rivedere i suoi piani sulla tassazione delle auto elettriche. Il minor fabbisogno di denaro per l'espansione delle autostrade e la vacillante protezione del clima devono essere assolutamente presi in considerazione.
Il Comitato centrale dell’ATA Associazione traffico e ambiente ritiene che i tre temi centrali citati debbano essere in cima alla lista delle priorità. Dopo il grande successo dell'anno politico 2024, l’ATA continuerà a battersi per una politica dei trasporti sostenibile.
Per ulteriori informazioni:
- Jelena Filipovic, Copresidentessa ATA Svizzera, 079 289 06 41
- David Raedler, Copresidente ATA Svizzera, 079 220 45 23
- Thomas Ruckstuhl, Vicepresidente ATA Svizzera, 079 374 18 77
- Stéphanie Penher, Direttrice ATA Svizzera, 079 711 19 15
- Servizio media ATA, 079 708 05 36, stampa@ata.ch