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PAL5 Bus incolonnato a Lugano su Via San Gottardo verso la stazione
Chiara Lepori Abächerli
9 ottobre 2024

Le carenze non mancano

A fine settembre, l’ATA Associazione traffico e ambiente, sezione Ticino, ha inviato alla Commissione regionale dei trasporti del Luganese le sue osservazioni sul Programma di agglomerato di quinta generazione (PAL5), pur deplorando il fatto che non le sia stata data la possibilità – accordata invece dagli altri poli del Cantone – di essere ascoltata già nella fase di allestimento di tale documento.

L’ATA ha purtroppo constatato che le critiche espresse dalla Confederazione in occasione dei precedenti PAL (si ricorderà che il PAL3 era addirittura stato in un primo tempo “bocciato”) non sono state prese seriamente in considerazione; oltre a ciò non ci si è nemmeno chinati ad analizzare la ragione dei fallimenti, segnatamente quello relativo alla ripartizione modale degli spostamenti, che avrebbe dovuto veder diminuire la quota del traffico individuale motorizzato, mentre invece è aumentata.

L’ATA deplora altresì il mancato inserimento nel PAL5 della viabilità del basso Vedeggio, segno che si vuole continuare a pianificarla senza il consenso e quindi nemmeno il finanziamento della Confederazione, cosa che né il Cantone né i Comuni possono permettersi. Inoltre, constata che le misure per la riduzione del traffico nel polo urbano (promuovendo l’uso del trasporto pubblico e limitando quello del veicolo privato), che avrebbero dovuto essere realizzate da tempo, ancora non lo sono e sono addirittura state relegate in priorità B. È un grave errore, anche perché senza tali misure altri interventi, come ad esempio il tram in città, non sono fattibili.

Non va meglio per la mobilità pedonale e ciclabile: nel polo urbano, invece di realizzare la rete di percorsi ciclabili chiesta anche da un’iniziativa popolare approvata dal Consiglio Comunale, ci si accontenta della nuova segnaletica indicante delle vie ciclabili … inesistenti nella realtà! 
Alcuni percorsi regionali, segnatamente fra Lugano e Melide e nel Basso Malcantone e Valle della Tresa, sono visti positivamente, ma l’ATA chiede che vengano realizzati celermente. 

Riguardo al trasporto pubblico su gomma, il PAL5 ripropone l’”agglobus”, annunciato in pompa magna già nel PAL precedente senza che si sia fatto nulla: all’ATA preme che in tutto l’agglomerato vengano aumentate le corsie dedicate ai bus, specialmente nei punti critici, perché la situazione non è più gestibile. 

In sostanza, il PAL5 ripete molti degli errori già commessi nei precedenti Programmi d’agglomerato e non cambia impostazione, malgrado le critiche espresse dalla Confederazione. A fronte di una descrizione della realtà in parte contraddittoria e non sufficientemente sostanziata dai fatti, propone interventi per un miliardo di franchi, senza che vi sia una reale e ragionata gerarchizzazione dei progetti, in base alla loro necessità ed efficacia. Molte misure proposte avrebbero dovuto essere realizzate da tempo, e manca un’analisi delle ragioni del ritardo.

Secondo l’ATA le prime misure da mettere in atto sono quelle – già contenute nel primo programma di agglomerato - volte a limitare l’uso del trasporto individuale motorizzato, segnatamente aumentando le corsie per i bus e promuovendo il trasporto pubblico, sopprimendo i sovrabbondanti posteggi in superficie nella zona centrale, creando dei veri percorsi pedonali e ciclabili, eccetera. Misure che costano poco e che sono rapidamente realizzabili. Tanto più che, solo partendo da esse, altri provvedimenti potranno sviluppare appieno la loro efficacia e ambire al finanziamento federale.